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Non possiamo pretendere che le cose cambino,
se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni,
 perché la crisi porta progressi.
La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
Chi supera la crisi supera se stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà,
violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza.
L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c'è merito.
E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno,
 perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. 
 Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro.
Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa,
 che è la tragedia di non voler lottare per superarla.
(tratto da "Il mondo come io lo vedo", 1931 Albert Einstein)








" O GRANDE SPIRITO, LA CUI VOCE SENTO NEI VENTI IL CUI RESPIRO DA VITA A TUTTO IL MONDO, ASCOLTAMI!
VENGO DAVANTI A TE, UNO DEI TUOI TANTI FIGLI, SONO PICCOLO E DEBOLE. HO BISOGNO DELLA TUA FORZA E DELLA TUA SAGGEZZA. LASCIAMI CAMMINARE TRA LE COSE BELLE E FA CHE I MIEI OCCHI AMMIRINO IL TRAMONTO ROSSO E ORO. FA CHE LE MIE MANI RISPETTINO CIO' CHE TU HAI CREATO E LE MIE ORECCHIE SIANO ACUTE NEL SENTIRE LA TUA VOCE. FAMMI SAGGIO, COSI' CHE IO POSSA CONOSCERE LE COSE CHE TU HAI INSEGNATO AL MIO POPOLO, LE LEZIONI CHE HAI NASCOSTO IN OGNI FOGLIA, IN OGNI ROCCIA. CERCO FORZA, NON ESSERE SUPERIORE NEI FRATELLI MA PER ESSERE PRONTO A  COMBATTERE IL MIO PIU' GRANDE NEMICO: ME STESSO. FA CHE IO SIA SEMPRE PRONTO A VENIRE CON TE CON MANI PULITE E OCCHI DIRITTI, COSI' CHE, QUANDO LA VITA SVANISCE COME LA LUCE AL TRAMONTO, IL MIO SPIRITO POSSA VENIRE A TE SENZA VERGOGNA".

PREGHIERA DEL GRANDE CAPO INDIANO SIOUX YELLOW LARK (ALLODOLA GIALLA)



"L’allontanamento dalla Natura, dalla Sua Energia,
 ha determinato una sorta di “chiusura” nelle persone
che non sanno più interagire con Lei ed interpretare i Suoi messaggi ed i Suoi eventi.
Dobbiamo preparare una Coscienza Planetaria di Amore per Madre Terra e
creare il Mondo di domani sulle esperienze di ieri”.
da LA PROFEZIA DELLA CURANDERA di Hernàn Huarache Mamani

Ricorda:
L'energia non è né rabbia, né amore, né odio.
L'energia è semplicemente energia, neutra.
La stessa energia diventa rabbia, la stessa energia diventa sesso,
la stessa energia diventa amore, la stessa energia diventa odio.
Queste sono tutte forme della stessa energia.
Tu dai forma, la tua mente dà la forma, e l'energia la sostanza.

Osho- Il libro dei segreti


"Tutti inseguono la felicità;
 la caccia ai lavori soddisfacenti e alle posizioni influenti, l’istituzione di banche e organizzazioni di affari, la costruzione di case ecc. evidenziano il desiderio di vivere felicemente ma non c’è desiderio reale di vivere in pace. La felicità non va confusa con la pace; nessun ricco, ben piazzato, benestante o potente ha la pace. La pace non si può trovare nei libretti di risparmio o nelle cassaforti, potete indagare e verificare questa verità voi stessi. La pace non può neppure essere garantita dai depositi di bombe e armi: il mero terrore e il terrore di risposta non possono instaurare la cordialità e l’armonia. Comprendete che il fisico è subordinato allo spirituale; il segreto della pace si trova nel servizio e nell’amore verso tutti gli esseri. La pace internazionale non può avvenire finché le menti non siano purificate dell’odio e del terrore; rimuovete questi due tratti malvagi da ogni cuore e piantate al loro posto l’amore e il servizio"
(Sathya Sai Baba)

La Matita

Il bambino guardava la nonna scrivere una lettera. A un certo punto le chiese: ‘Stai scrivendo una storia su di noi? E’ per caso una storia su di me?’.La nonna smise di scrivere, sorrise, e disse al nipote: “In effetti, sto scrivendo di te. Tuttavia, piu’ importante delle parole, e’ la matita che sto usando. Mi piacerebbe che tu fossi come lei, quando sarai grande”.Il bimbo osservo’ la matita, incuriosito, e non vide niente di speciale.

“Ma e’ identica a tutta le matite che ho visto in vita mia!”,disse il bimbo. ‘Tutto dipende dal modo in cui guardi le cose. Ci sono cinque qualita’ in essa che,  se tu riuscirai a mantenere, faranno di te un uomo in pace col mondo.

Prima qualita’:

tu puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. Questa mano noi la chiamiamo Dio, e Lui ti dovra’ sempre indirizzare verso la Sua volonta’.

Seconda qualita’:

di quando in quando io devo interrompere cio’ che sto scrivendo, e usare il temperino. Questo fa si’ che la matita soffra un poco, ma alla fine essa sara’ piu’ affilata. Pertanto, sappi sopportare un po’ di dolore, perche’ cio’ ti rendera’ una persona migliore.

Terza qualita’:

 la matita ci permette sempre si usare una gomma per cancellare gli sbagli. Capisci che correggere qualcosa che abbiamo fatto non e’ necessariamente un male, ma qualcosa di fondamentale per mantenerci sulla retta via.

Quarta qualita’:

cio’ che e’ davvero importante nella matita non e’ il legno o la forma esteriore, ma la grafite che e’ all’interno. Dunque, fai sempre attenzione a quello che succede dentro di te.

Infine, la quinta qualita’ della matita: lascia sempre un segno. Ugualmente, sappi che tutto cio’ che farai nella vita lascera’ tracce, quindi cerca di essere conscio di ogni singola azione’.

Paolo Coelho





VIVI COME CREDI
C'era una volta, non importa dove e non importa quando, una coppia con un figlio di 12 anni e un asino. Decisero insieme di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo. Così partirono tutti e tre con il loro asino.
Arrivati nel primo paese, la gente commentava: "Guardate quel ragazzo quanto è maleducato... lui sull'asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano". Allora la moglie disse a suo marito: "Non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio." Il marito lo fece scendere e salì sull'asino.
Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: "Guardate che svergognato quel tipo... lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l'asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa." Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio tenevano le redini per tirare l'asino.
Arrivati al terzo paese, la gente commentava: "Povero uomo! Dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull'asino; e povero figlio, chissà cosa gli spetta, con una madre del genere!"
Allora si misero d'accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull'asino per cominciare nuovamente il pellegrinaggio.
Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese: "Sono delle bestie, più bestie dell'asino che li porta: gli spaccheranno la schiena!". Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all'asino.
Ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo: "Guarda quei tre idioti; camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!
(di Charlie Chaplin)



 


Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le Nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere "Superato". Chi attri...buisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d'uscita. Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lieve brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.

                                                                                                                                       Albert Einstein

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PENSIERO DA SATHYA SAI BABA

Non ci sono madri permanenti nel mondo, la sola madre permanente è la Madre Divina.
 Voi dovete ricordare sempre che siete parte della famiglia spirituale:
 la Verità è il padre, l’Amore è la madre, la Saggezza è vostro figlio,
 la Pace vostra sorella, la Devozione è il fratello e gli Yogi sono gli amici.
 Questi sono i parenti veri che vi accompagneranno e saranno con voi sempre. 
 Quando avrete questo tipo di relazioni, quando farete tesoro di amicizie simili, sarete capaci di rompere i legami col mondo ed essere liberi. Pensate alla Divinità in ogni momento della vita. La luce ha valore
solamente quando c’è oscurità , di per sé non ne ha; in tempo di avversità e sofferenza, in qualunque occasione sorgano dei problemi, evocate il Principio della Divinità :
 Esso spanderà sicuramente luce nei momenti di oscurità e vi porterà la gioia.

-Baba

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Il Buddha era seduto sotto un albero a parlare ai suoi discepoli.
Arrivò un uomo e gli sputò in faccia. Egli si asciugò, e chiese all’uomo, “E poi? Cosa vuoi dire dopo?” L’uomo era un po’ perplesso perché non si aspettava che, dopo aver sputato sul volto di qualcuno, gli si chiedesse: “E poi?” Non era mai successo in suo passato. Aveva insultato persone e loro si erano arrabbiati, avevano reagito.
Ma Buddha non è come gli altri, non si è arrabbiato, né in alcun modo offeso. Ma ha detto semplicemente: “E poi?” Non c’è stata alcuna reazione da parte sua. I discepoli del Buddha si arrabbiarono, reagirono. Il suo discepolo più vicino, Ananda, disse, “Questo è troppo, e non lo possiamo tollerare. Deve essere punito per questo. In caso contrario tutti potranno iniziare a fare cose come questa. Buddha disse: “Tu taci. Non mi ha offeso, ma sei tu ad offendermi. Lui è nuovo, un estraneo. Deve aver sentito dalla gente qualcosa di me, che questo uomo è un ateo, un uomo pericoloso che sta gettando la gente fuori dal loro sentiero, un rivoluzionario, un corruttore. E in lui potrebbe essersi formata una qualche idea, un concetto di me. Egli non ha sputato su di me, lui ha sputato sulla sua nozione. Ha sputato sulla sua idea di me, perché lui non mi conosce affatto, così come può sputare su di me?“ Se ci pensi profondamente”
Buddha disse “ha sputato sulla propria mente. Io non sono che parte di lui, e posso vedere che questo povero uomo deve avere qualcos’altro da dire perché questo è un modo di dire qualcosa. Sputare è un modo di dire qualcosa. Ci sono momenti in cui senti che il linguaggio è impotente: nell’amore profondo, nella rabbia intensa, nell’odio, in preghiera. Ci sono momenti intensi in cui il linguaggio è impotente. Poi si deve fare qualcosa. Quando si è arrabbiati, profondamente arrabbiati, si colpisce la persona, ti sputano addosso, lui sta dicendo qualcosa. Lo posso capire. Deve avere qualcosa di più da dire, è per questo che sto chiedendo, “E poi?”.
L’uomo era ancora più perplesso! E Buddha disse ai suoi discepoli: “Sono più offeso da voi perché voi mi conoscete, e avete vissuto per anni con me e ancora reagite.
”Perplesso e confuso, l’uomo tornò a casa. Non riuscì a dormire per tutta la notte. Quando vedi un Buddha, è difficile, impossibile dormire nello stesso modo in cui dormivi prima. Più e più volte era ossessionato da questa esperienza. Non riusciva a spiegare a se stesso, quello che era successo. Egli era tutto tremante e sudato. Non aveva mai incontrato un uomo così, lui aveva mandato in frantumi la sua mente e il suo intero modello, tutto il suo passato.La mattina dopo era di nuovo lì. Si gettò ai piedi di Buddha.
Buddha gli chiese ancora: “E poi? Anche questo è un modo per dire qualcosa che non si può dire con il linguaggio. Quando arrivi e tocchi i miei piedi, stai dicendo qualcosa che non si può dire, perchè tutte le parole diventano un po’strette.”
Poi aggiunse: ”Guarda, Ananda, questo uomo è di nuovo qui, sta dicendo qualcosa.
Questo uomo è un uomo di profonde emozioni”.
L’uomo guardò il Buddha e disse: “Perdonami per quello che ho fatto ieri”.
Buddha disse: “Perdonarti? Ma io non sono lo stesso uomo a cui hai sputato ieri. Il Gange continua a scorrere ma non è mai il Gange di prima. Ogni uomo è un fiume. L’uomo che sputa non è più qui. Non vedo proprio nessuno come lui, ed io non sono la stessa cosa… tanto è successo in queste 24 ore! Il fiume ha scorso così tanto. Quindi non posso perdonarti perché non ho nessun rancore contro di te.
“E anche tu sei nuovo. Vedo che non sei lo stesso uomo che è venuto ieri, perché quell’uomo era arrabbiato e lui ora, si sta chinando ai miei piedi, tocca i miei piedi. Come può essere lo stesso uomo? Tu non sei lo stesso uomo, quindi cerchiamo di non pensarci più. Queste due persone, l’uomo che ha sputato e l’uomo su cui sputare, entrambi non ci sono più.


Interpretazione dei Simboli del Natale
Quando Maria e Giuseppe cercarono rifugio nella locanda, non vi era posto per loro; ciò significa che quando gli uomini sono occupati a mangiare, bere e divertirsi, non hanno mai posto per accogliere il "Bambino Gesù". Nessuno gli apre la porta, cioè nessuno lo comprende.
Ma, ecco una stalla. Quella stalla, con la mangiatoia, è un simbolo: prima di tutto è il simbolo della povertà, delle difficoltà delle condizioni esteriori. Sì, per l'uomo nel quale dimora lo Spirito sarà sempre così: gli uomini comuni difficilmente lo apprezzeranno e lo accetteranno. Ma grazie alla luce che il Bambino proietta al di sopra della mangiatoia, altri lo vedranno da lontano e verranno a rendergli omaggio ...


Respira e sai che sei vivo.
Respira e sai che tutto ti aiuta.
Respira e sai di essere il mondo.
Respira per te stesso e respiri per il mondo.
Inspira compassione per il mondo
Espira gioia.
Respira e sii uno con l’aria che respiri.
Respira e sii uno col fiume che scorre.
Respira e sii uno con la terra che calpesti.
Respira e sii uno col tutto.
Respira e interrompi il pensiero di nascita e morte.
Respira e vedi che l’impermanenza è vita.
Respira per la gioia di essere stabile e calmo.
Respira per il dolore che scivola via.
Respira per rinnovare ogni cellula del tuo sangue.
Respira per rinnovare la profondità della coscienza.
Respira e prendi dimora nel qui e ora.
Respira e ciò che tocchi sarà nuovo e reale.
                                                                                 Annabel Laity

E che cos'è la stella? E' un fenomeno che avviene inevitabilmente nella vita di un vero mistico, di un vero Iniziato. Sopra il suo capo appare una stella, un pentagramma luminoso. Ciò che è in alto è come ciò che è in basso, e ciò che è in basso è come ciò che è in alto. Questo pentagramma deve esistere in duplice forma.
 Quella luce, quella stella che brillava sopra la stalla, significa che da ogni individuo evoluto spiritualmente, che possiede in sé il Cristo vivente, esce sempre una luce, una luce che rasserena, una luce che nutre, conforta, guarisce, purifica e vivifica (...)

I tre Re Magi portarono oro, incenso e mirra, e ognuno di questi doni era simbolico. L'oro significava che Gesù era re: il colore giallo è il colore della saggezza, il cui splendore brilla sopra il capo degli Iniziati come una corona di luce. L'incenso significava che era un sacerdote: l'incenso rappresenta il campo religioso, ma anche del cuore e dell'amore. E la mirra è il simbolo dell'immortalità: ci si serviva della mirra per imbalsamare i corpi e per preservarli dalla decomposizione. I Re Magi hanno dunque portato dei doni che hanno un legame con i tre mondi del pensiero, del sentimento e del corpo fisico (...)

E il bue? Sapete che anticamente il bue, il toro, è sempre stato considerato come il principio generativo. In Egitto, ad esempio, il bue Apis era il simbolo della fertilità e della fecondità. Il bue è sotto l'influsso di Venere e rappresenta la forza sessuale.

L'asino è sotto l'influsso di Saturno e rappresenta la personalità, vale a dire la natura inferiore dell'uomo, quella che chiamiamo il vecchio Adamo, testardo, ostinato, ma buon servitore. Infatti quei due animali erano là per servire Gesù. Ma servirlo come?
Quando l'uomo comincia a compiere su di sé un lavoro per la sua evoluzione, entra in conflitto con la sua personalità. L'Iniziato è appunto colui che è riuscito a dominare queste due energie e a metterle al suo servizio. Egli non le reprime. Infatti non è stato detto che quei due animali siano stati cacciati o soppressi; erano là, presenti, ma che cosa facevano? Soffiando sul Bambino Gesù lo scaldavano con il loro fiato...
IL  MAESTRO OMRAAM MIKHAEL AIVANHOV

Buon Natale a tutti gli essere umani senza distinzione di sesso, razza, credo, casta e colore. Che l'augurio si espanda a nord e a sud, a est e a ovest e trovi eco in tutto il cosmo, e nell'infinito che racchiude gli opposti e che si esprime con la voce del silenzio.
Auguri a chi ama dormire ma si sveglia sempre di buon umore, a chi saluta ancora con un bacio, a chi lavora molto e si diverte di più, a chi va di fretta in auto ma non suona ai semafori, a chi arriva in ritardo ma non cerca scuse, a chi spegne la televisione per fare due chiacchiere, a chi è felice il doppio quando fa a metà, a chi si alza presto per aiutare un amico, a chi ha l'entusiasmo di un bambino e pensieri da uomo, a chi vede nero solo quando è buio.
A chi non aspetta Natale per essere Migliore.
Auguro a tutti di trascorrere delle serene e felici feste…con la speranza che  Cristo possa nascere in ogni cuore…
Chiudo con una bellissima frase di un Maestro:
“Anche se Cristo nascesse mille volte a Betlemme ma non nel vostro cuore, tutto sarebbe inutile”
Un abbraccio di Luce



"Gli animi dei giovani non sono vasi da riempire ma
fiaccole da accendere"
 (Platone)

Ti sento o Spirito
Ti sento attraverso le orecchie del mio spirito lupo,
Ti sento o Spirito,
negli alberi mentre il vento mormora tra le fronde
che coprono il mio villaggio nella sera.
Ascolto la tua voce nell’acqua
mentre scorre  sulle pietre del ruscello
che passa accanto alla mia famiglia, alla mia gente.
Ti sento o Spirito in tutte le cose
Ti vedo o Spirito,
ti vedo attraverso gli occhi del mio spirito falco.
Ti vedo nel viso dei bambini del mio villaggio
quando fisso i loro occhi
e ti vedo quando guardo le stelle nella volta del cielo notturno
che copre  la mia casa
Ti vedo al lavoro nelle pennellate del paesaggio
dipinto nel deserto che mi circonda,
Ti vedo o Spirito in tutte le cose.
Ti assaporo o Spirito, attraverso la lingua
del mio spirito serpente

Assaporo la tua brama per la mia saggezza

Assaporo la tua tolleranza verso il mio apprendimento
Assaporo la tua compassione per l’anima mia
Assaporo la tua compassione per l’anima mia.


L’India ci insegna:
“ I Quattro Principi della Spiritualità ”
Il Primo Principio afferma:
“Chiunque sia colui che incontri, è quello giusto”
Ciò significa che nessuno entra nella nostra vita per puro caso.
Tutti quelli che ci circondano, tutti quelli con cui interagiamo, rappresentano qualcosa, ci insegnano qualcosa o ci aiutano a migliorare la nostra condizione attuale 

Il Secondo Principio afferma:
“Qualsiasi cosa è successa, è l’unica cosa che poteva succedere”
Nulla, assolutamente nulla di ciò che abbiamo vissuto poteva essere diverso. Nemmeno il dettaglio meno importante. Non vi è alcun "Se solo lo avessi fatto diversamente ..., allora sarebbe stato diverso ... ". No. Quello che è successo è l'unica cosa che poteva succedere e doveva succedere perché potessimo apprendere la lezione per andare avanti nella vita. Ogni singola situazione della nostra vita è assolutamente perfetta, anche quando sfida la nostra comprensione e il nostro ego.

Il Terzo Principio afferma:
“Ogni volta che inizia qualcosa, è il momento giusto”
Tutto inizia esattamente nel momento giusto, ne’ prima ne’ dopo. Quando siamo pronti per qualcosa di nuovo nella nostra vita, ciò è là, pronto per iniziare.

Questo è il quarto Principio, quello finale
“Ciò che è finito, è finito”
E’ semplice. Quando qualcosa nella nostra vita finisce, aiuta la nostra evoluzione. Per questo, arricchiti dall’esperienza recente, è meglio lasciarlo andare e proseguire in avanti il nostro cammino.

Considerazioni:
Credo non sia una coincidenza che tu stia leggendo questo.
Se queste parole ti colpiscono, è perchè tu hai le qualità per comprendere che neanche un solo fiocco di neve cade accidentalmente nel posto sbagliato!
Sii Buono con te stesso.
Ama con tutto il tuo essere.
Sii sempre felice.
Buon fine settimana per tutti…
Un abbraccio di Luce







Ogni giorno un contadino portava l'acqua dalla sorgente alla sua cascina in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino che gli trotterellava accanto.
Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio perdeva acqua. L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia.
L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umilata ed inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva occasione per far notare la sua perfezione:"Non perdo neanche una stilla d'acqua, IO".
 Un mattino la vecchia anfora si confidò con il padrone: " Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite."
Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e disse:
"Guarda il bordo della strada"
"E' bellissimo, pieno di fiori!"
"Solo grazie a te" disse il padrone "Sei tu che ogni giorno annaffi il bordo della strada. Ho comperato una busta di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada e, senza saperlo e volerlo, tu li innaffi ogni giorno !!!"
ACQUA CHE DISSETA E FIORE DISSETATO
Non sempre ciò che a noi sembra un difetto, lo è davvero.
Non sempre ciò che a noi sembra un difetto, lo è anche per gli altri.
Se non avessimo crepe non nascerebbe nessun fiore lungo la strada che percorriamo.
La nostra imperfezione ci porta ad amare, ad essere amati, ad intrecciare relazioni, ad essere guida e guidato.
Un abbraccio di luce
               Maria Pia




Rapporto d'amore non duale.. nella coppia spirituale
Oggi parlando con Caterina siamo andati sul discorso della comunione spirituale e sulla crescita che può avvenire durante un rapporto di coppia. La mia opinione è che ognuno singolamente compie un suo percorso e che la possibilità di restare affiancati permane nella capacità di non attaccarsi al percorso in se stesso, a delle norme di comportamento prefissate, all'uniformarsi alle regole dell'unione costituita, etc. Insomma ognuno avanza senza aspettarsi nulla dall'altro, pur essendo consapevole della presenza dell'altro al suo fianco. Quello che funge da legante è la reciproca libertà e la capacità di restare allo stesso livello...
Non che  realmente ci sia un livello nella "coscienza" si tratta semplicemente di una capacità di restare liberi da  aspettative.. e questo mantiene i  membri della coppia su un piano  di "comunanza".. Il legante della coppia  "spiritualmente evoluta" è l'amore verso l'altro espresso in forma incondizionata  e disinteressata. Così sorge un vero incontro che supera il dualismo....
 In un certro senso il rapporto fra due veri amanti è lo stesso che intercorre fra un mestro ed un discepolo.. intendendo bene cosa  significa  "maestro" e "discepolo" 
 Affermava Ramana Maharshi di non avere alcun discepolo… e questa affermazione è sicuramente corretta dal punto di vista di un vero maestro, che ha superato il senso dell’individualità separata. Infatti per lui non esiste null’altro che il Sé di cui  ogni cosa è la forma manifesta, ed il Sé  è presente in tutto ciò che si muove nello spazio e nel tempo.  Ma dal punto di vista empirico egli accettava che una “persona” –cioè un’entità  ancora identificata con il nome forma-  si considerasse suo discepolo…. Insomma è il discepolo che fa il Guru ma il Guru non può fare discepoli.
La stessa cosa diceva la mia madre spirituale Anasuya Devi quando –giocando con le parole- confessava candidamente “Io non ho shisya (discepoli) … ho solo shisu (figli)” e con queste parole confermava il suo amore materno per tutto e per tutti. Ed in verità avveniva la stessa cosa anche per Ramana il quale considerava benevolmente ogni creatura come farebbe un padre verso i propri figli.
Certo, da parte di un maestro pensare di avere degli allievi sarebbe come dire che si crede ancora in una scala di valori, in una gerarchia, che è sempre frutto di un senso di separazione. Ma come avviene nel sogno, in cui pur essendo tutti i personaggi sognati lo stesso sognatore, esistono apparenti differenze di rango e posizione fra le varie “entità”,  talvolta accade che una di esse funga da insegnante all’altra (pur essendo la stessa identica cosa, ovvero immagini…). Nel sogno accettiamo queste differenze ed anche nello stato di veglia (che è un’altra forma di sogno ad occhi aperti) possiamo accettare di svolgere una mansione, come accetteremmo di fare un lavoro piuttosto di un altro fra pari grado. A questo proposito mi viene in mente una storiella raccontata dal mio Guru, Swami Muktananda. In un club di ricchi potevano essere accettati solo i ricchi, e gli stessi aderenti svolgevano perciò i vari servizi interni, chi come direttore, chi come cameriere o scopino, chi come portinaio o addetto alla segreteria.  Tutti erano parimenti milionari e non si vergognavano di fare ognuno la sua parte per il mantenimento del club. Questo stato di cose  potrebbe rappresentarsi  anche nella nostra società, se fosse realmente illuminata, in cui l’accettazione delle differenze verrebbe vista come un gioco delle parti e null’altro.
 Ciò vale anche nel rapporto di una coppia spirituale, in cui non esiste una valenza specifica attribuita al ruolo od al genere.. pur continuando a manifestarsi al suo interno le qualità reciproche stabilite dalle proprie naturali propensioni e dalle tendenze innate.
 Così l'uomo può continuare a restare uomo, senza doversi effeminare, e la donna può continuare a restare donna, senza doversi mascolinizzare.... e la "coppia spirituale" compie il suo scopo... di essere due in Uno.
Paolo D'Arpini 




L’Illuminazione
Un discepolo chiese al Maestro:
 “Dove posso cercare l’illuminazione?”.
Il Maestro rispose: “Qui”.
D.“E quando accadrà?”.
M.“Sta accadendo proprio ora”.
D.“Allora, perché non la percepisco?”.
M.“Perché non guardi”.
D.“Per cercare cosa?”.
M.“Niente. Guarda e basta”.
D.“Che cosa?”.
M.“Qualunque cosa su cui si posano i tuoi occhi”.
D.“Devo guardare in modo speciale?”.
M.“No, il modo solito va bene”.
D.“Ma non guardo sempre nel solito modo?”.
M.“No”.
D.“E perché mai?”.
M“Perché per guardare devi essere qui, e tu il più delle volte sei altrove”.
Questo passo tratto dal libro Un minuto di saggezza, di Anthony De Mello, descrive un po’ la nostra situazione.
Pensiamo che l’illuminazione sia molto lontana, pensiamo che la pace e la felicità che stiamo cercando, anche se in modo confuso, siano irraggiungibili.
Invece, si tratta soltanto di aprire gli occhi. è difficile aprirli perché sono ben serrati, e la tensione che ci portiamo appresso come accumulo di reazioni emotive non ci permette di apprezzare il momento presente.
Quando siamo in grado di apprezzare il momento presente ci rendiamo conto di determinate verità, e questa comprensione porta un’apertura del cuore, un senso di gratitudine per la ricchezza della vita.

Un abbraccio di Luce

Giuseppe Bufalo
http://lucideimaestri.altervista.org/

ESSERE IMPERFETTI
28/07/2011
LA NUOVA ENERGIA
di Barbara Ziletti


Molti di noi si stanno ponendo le medesime domande e io ho provato a rigirarle all’Universo, in attesa di una risposta; ecco cosa è arrivato..

DOMANDA: perché non riesco ad amarmi? Perché mi critico continuamente, a partire dall’estetica, al comportamento, insomma sempre e solo giudizi spietati su me stessa/O, senza parlare del fatto che mi sento sola/o, amicizie che se vanno, parenti sanguisughe, lavoro che va a rotoli..a me non sembra di percepire questo cambiamento che ci era stato promesso da tanti scritti e canalizzazioni…

RISPOSTA: ti stai amando? Stai provando quel forte sentimento di Amore che fa vibrare il tuo corpo? Stai amando chi ti circonda e il mondo intero?
Se non lo stai facendo ti sei risposta da sola.
Non siete su questa terra per essere perfetti, per avere un corpo perfetto, un lavoro perfetto, delle amicizie perfette, dei parenti perfetti..voi siete qui esclusivamente per sperimentare.
Se non provate l’opposto di ogni esperienza come potete comprendere?
Smettila di giudicarti, se sei grassa, se sei troppo magra, se hai un buon lavoro, delle sane amicizie, se hai una famiglia splendida..tu sei nel posto giusto al momento giusto.
Sarebbe troppo comodo se tutto attorno a te fosse immerso nella perfezione, allora saresti rimasta angelo e non ti saresti incarnata.
È proprio questo ricordo che ti fa soffrire: il ricordo nelle tue memorie cellulari della tua perfezione come angelo al di qua del Velo.
Ma dimentichi che hai deciso di incarnarti per sperimentare il suo opposto, ora che l’hai fatto non ti rimane che creare una persona nuova: la via di mezzo.
Tu puoi essere una persona migliore solo se lo desideri.
Stai desiderando intensamente questa cosa oppure ti stai lasciando trasportare dalla corrente della sopravvivenza?
Puoi smettere in ogni istante di sopravvivere ed iniziare a vivere intensamente ogni istante della tua vita.
Per farlo non ti rimane che mettere da parte la tua mente ed attivare il cuore.
Il cuore ama incondizionatamente ogni creatura, non si sofferma ad osservarla, la abbraccia, la ama  e basta.
Tu stai facendo questo?
Di cosa hai paura? Della morte? Tu stai già morendo, perché mentre cambi lasci morire delle parti di te che non ti servono più.
È quando cerchi di trattenerle che queste diventano pesanti fardelli e ti fanno tribolare nel tuo cammino.
Il segreto non è nel cambiare le cose ma nell’imparare a guardarle da un punto di vista diverso.
Tu puoi creare la realtà che desideri e questo è magnifico, ma se continui ad avere paura ed esprimere giudizi ti ci vorranno più vite.
Non è una questione di tempo, voi avete tutto il tempo che desiderate, ma se ci arrivate prima ne sarete beneficiati prima.
Non è una gara a chi è il più bravo e chi lo è meno, ognuno ha un proprio percorso e soprattutto ognuno ha i propri tempi.
Se state soffrendo significa che state opponendo resistenza ad un qualche cambiamento.
Perché non avete il coraggio di cambiare certe cose nella vostra vita?
Non vi ritenete all’altezza? Avete paura di ferire chi vi è accanto? Non avete il coraggio?
Allora provate a pensare ad un instante se voi non ci foste più..il mondo continuerebbe comunque, vero?
Si, continuerebbe, ma non sarebbe più lo stesso, perché voi fate la differenza.
Voi, col vostro esempio personale di cambiamento potreste essere un faro da seguire per molte altre persone che si trovano in difficoltà.
Siete sempre assistiti da noi Angeli, dovete solo cercarci, chiamarci e non sentirvi soli, noi siamo l’Unità.
Siamo complementari.
E allora perché ancora così in tanti non vi ritenete degni di questa vita? Non credete che Dio si possa scomodare proprio per voi…
Dio non perde di vista nessuno perché ogni cellula è in Lui, è parte di Lui.
Abbiate più autostima, sia che siate brutti, sia che siate belli, smettetela di giudicare e di giudicarvi, smettetela di confrontarvi l’uno con l’altro.
Siete stati messi a contatto con certe persone perché lo avevate stabilito prima di incarnarvi.
Ora sta a voi se continuare a frequentare certe persone o se allontanarvi, ma ricordate che non dovete fuggire se non avete risolto, altrimenti la stessa situazione vi si presenterà ovunque andiate!
Non è mai colpa di qualcuno, fa tutto parte del gioco della vita e sta a voi tirare i fili.
Se riuscite ad amarvi, a coccolarvi, a prendervi cura di voi stessi riuscirete a farlo anche con il vostro prossimo, vi eleverete e nulla potrà darvi così fastidio da farvi soffrire.
Non riuscirete a raggiungere la perfezione perché siete umani, avrete dei momenti si e dei momenti no, ma comprenderete ogni esperienza nel suo profondo essere e non sarete costretti a ripeterla perché l’avrete assimilata da subito.
Amate, espandetevi, osservate con gli occhi di chi è innamorato la vita che scorre.
Cerca il vestito più bello, il gioiello più prezioso, il profumo migliore e festeggiati.
Fai qualsiasi cosa che ti possa rendere felice senza giudizio perché nel giudizio è solo la tua mente che parla, è la tua mente che emana onde energetiche che attirano a te persone che ti riporteranno lo stesso pensiero che tu emani.
Non è mai colpa del fuori, ma del dentro.
Taglia i rami secchi, quelle parti di te che non ti servono più.
Rinnova le tue relazioni e mettiti alla ricerca dei tuoi fratelli di anima.
Ama ciò che fai.
Se il tuo lavoro non ti piace cerca di capirne il motivo e valuta le alternative, e se non ne avessi prova ad immaginare come sarebbe lo stesso lavoro se tu lo amassi. Prova a pensare come sarebbe la tua vita se non avessi questo lavoro. Solo come tu lo osservi esso lo diventerà.
Non lasciarlo solo per un capriccio, dimostra che lo sai amare, anche se si tratta del lavoro più umile su questa terra, ti dà da vivere, perciò benedicilo.
Non sono le cose fuori ad essere sbagliate, è il tuo modo di osservare il mondo che rende tutto distorto.
Cambia questo modo di pensare, approcciati alla vita in religioso silenzio e amore benedicendo ogni situazione che si avvicina a te perché prima o poi comprenderai la lezione, ma smetti di fare la vittima, non serve a nulla perché NESSUNO può sostituirsi a te e risolverti le cose.
Tu sei l’unico artefice della tua vita e proprio tu puoi fare la differenza.
Amati, coccolati e rivolgiti parole dolci, positive perché ogni parola che esce dalla tua bocca e ogni pensiero che esce dalla tua mente sono in grado di creare una realtà.
La paura e l’infelicità non ti servono più, le hai già sperimentate a lungo, è giunto il momento di voltare la faccia della medaglia.

Con infinito amore,
ESSERI DI LUCE
Canalizzati da Barbara Ziletti

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C'era una volta un uomo di nome George Thomas, era pastore protestante e viveva in un piccolo paese.Una mattina della Domenica di Pasqua stava recandosi in Chiesa, portando con se una gabbia arrugginita..La sistemò vicino al pulpito. La gente era alquanto scioccata. Come risposta alla motivazione, il pastore cominciò a parlare: 'Ieri stavo passeggiando quando vidi un ragazzo con questa gabbia.Nella gabbia c'erano tre uccellini, tremavano dal freddo e per lo spavento. Fermai il ragazzo e gli chiesi: 'Cos'hai lì figliolo?' 'Tre vecchi uccelli' fu la risposta. 'Cosa farai di loro?' chiesi, 'Li porto a casa e mi divertirò con loro', ripose il ragazzo.'Li stuzzicherò gli strapperò le piume cosi litigheranno. Mi divertirò tantissimo'. 'Ma presto o tardi ti stancherai di loro. Allora cosa farai?' 'Oh, h o dei gatti' disse il ragazzo. 'A loro piacciono gli uccelli, li darò a loro'. Il pastore rimase in silenzio per un momento.'Quanto vuoi per questi uccelli, figliolo?' 'Cosa??!!! Perchè? mica li vuoi, Signore, sono uccelli di campo, niente di speciale.Non cantano. Non sono nemmeno belli!' 'Quanto?''chiese di nuovo il pastore. Pensando fosse pazzo il ragazzo disse, '10 dollari!' Il pastore prese 10 dollari dalla sua tasca e li mise in mano al ragazzo. Come un fulmine il ragazzo sparì. Il pastore prese la gabbia e con delicatezza andò in un campo dove c'erano alberi ed erba. Apri la gabbia e con gentilezza lasciò liberi gli uccellini. Cosi si spiega il motivo per la gabbia vuota accanto al pulpito. Poi iniziò a raccontare questa storia:
Un giorno Satana e Gesù stavano conversando. Satana era appena ritornato dal Giardino di Eden, era borioso e si gonfiava di superbia. 'Si, Signore, ho appena catturato l'intera umanità. Ho usato una trappola che sapevo non avrebbe trovato resistenza, ho usato un'esca che sapevo ottima.Li ho presi tutti!' 'Cosa farai con loro?' chiese Gesù, Satana rispose, 'Oh, mi divertirò con loro!. Gli insegnerò come sposarsi e divorziare, come odiare e farsi male a vicenda, come bere e fumare e bestemmiare.          
Gli insegnerò a fabbricare armi da guerra, fucili e bombe e ad ammazzarsi fra di loro. Mi divertirò un mondo!' 'E poi, quando avrai finito di giocare con loro, cosa ne farai?', chiese Gesù.'O, li ucciderò, esclamò satana con superbia.'Quanto vuoi per loro?' chiese Ges?'Ma va, non la vuoi questa gente.Non sono per niente buoni, sono cattivi.Li prenderai e ti odiaranno.Ti sputeranno addosso, ti bestemmieranno e ti uccideranno.No, non puoi volerli!!' 'Quanto?' chiese di nuovo Gesù. Satana sogghignando
disse: 'Tutto il tuo sangue, tutti le tue lacrime e la tua vita.'Gesù disse: 'AFFARE FATTO'! E poi pagò il prezzo.
Il pastore prese la gabbia e lasciò il pulpito.

N.B.Non è strano come la gente possa scartare Dio e poi chiedersi come mai il mondo sta andando a rotoli? Non è strano che alcune persone possono dire 'Io credo in Dio' ma ciò nonostante seguire Satana (che, quarda caso, anche lui 'crede' in Dio)? Non è strano come noi possiamo inoltrare migliaia di barzellette per e-mail che a loro volta si moltiplicano,ma quando inizi a mandare una e-mail che riguarda il Signore, la gente ci pensa due volte prima di condividerla? Non è strano che quando pensi di mandare questa e-mail a qualcuno, ci penserai due volte prima di spedirla agli indirizzi nella tua rubrica perchè hai paura di ciò che possono pensare di te?Non è strano che io posso avere più paura dell'opinione che hanno gli altri su di me di quella che ha il Signore?
Io dico una preghiera per ogni persona che manderà questa e-mail . Avranno dal Signore una benedizione speciale.
Amen





CANTO TRADIZIONALE PELLEROSSA

Noi siamo le stelle che cantano.
Noi cantiamo con la nostra luce.
Noi siamo gli uccelli di fuoco.
Noi voliamo in cielo.
La nostra luce è una voce.
Noi abbiamo fatto costruire una strada
affinchè lo spirito la usi.
Chi vuol dire anche Soffio.

Nel Reiki ci sono due elementi che vengono presi in considerazione: l'essenza spirituale (REI) e l'energia vitale (KI). E' dall'unione e dall'armonia di questi due elementi che nasce la salute e l'equilibrio psicofisico di un essere umano inteso in senso olistico, e il Reiki ha proprio questo compito:
riportare in perfetto equilibrio spirito e corpo, ricondurli a quell'unità che la mentalità occidentale tende a scindere in due componenti spesso in conflitto tra loro.
Da qui si vince l'importanza dell'equilibrio dei chakra perchè solo un afflusso regolare di energia consente un'esistenza armoniosa.
Un abbraccio Francesca




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IL CUORE PIU' BELLO

C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti glielo ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse: "Beh, a dire il vero... il tuo cuore è molto meno bello del mio."
Quando lo mostrò, aveva puntati addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici.
C'erano zone dove dalle quali erano stati asportati dei pezzi e rimpiazzati con altri, ma non combaciavano bene, così il cuore risultava tutto bitorzoluto. Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi. Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:
"Starai scherzando!", disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime."
"E' vero!", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai cambio col mio. Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e glie l'ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi e così ho qualche bitorzolo, a cui però sono affezionato: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso. Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini. Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che ho provato anche per queste persone... e chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro. Comprendi, adesso, che cosa sia il vero amore?"
Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto.
Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con le mani che tremavano.
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.
Ci entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.
Poi il vecchio aggiunse:
"Se la nota musicale dicesse:" Non è la nota che fa la musica..." non ci sarebbero le sinfonie.
Se la parola dicesse:
"Non è una parola che può fare una pagina..." non ci sarebbero i libri.
Se la pietra dicesse:
 "Non è una pietra che può alzare un muro..." non ci sarebbero case.
Se la goccia d'acqua dicesse:
"Non è una goccia d'acqua che può fare un fiume..." non ci sarebbero gli oceani.
Se l'uomo dicesse:
 "Non è un gesto d'amore che può rendere felici e cambiare il destino del mondo..." non ci sarebbero mai né giustizia, né pace, né felicità sulla terra degli uomini".
Dopo aver ascoltato, il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.





SOLO PER OGGI – DECALOGO PER MEDITARE SULLA VITA

1. Solo per oggi sarò felice. Ciò presuppone che ciò che disse Abraham Lincoln sia vero, cioè che «la maggior parte delle persone sono felici quando credono di esserlo». La felicità viene da dentro, non è una questione di esteriorità.
2. Solo per oggi cercherò di adattare me stessa a ciò che è, senza cercare di conformare tutto ai miei desideri. Prenderò la mia famiglia, i miei affari, e la mia fortuna come vengono e mi adatterò ad essi.
3. Solo per oggi mi prenderò cura del mio corpo, lo terrò in forma, lo rispetterò, lo nutrirò e non ne abuserò, né lo trascurerò, in modo che possa essere una macchina perfetta per i miei scopi.
4. Solo per oggi cercherò di rafforzare la mia mente. Voglio imparare qualcosa di utile. Non sarò una fannullona mentale. Voglio leggere qualcosa che richiede sforzo, pensiero e concentrazione.
5. Solo per oggi eserciterò la mia anima in tre modi: farò una buona azione senza farlo sapere a nessuno e farò almeno due cose che non voglio fare, come suggerisce William James, solo per esercizio.
6. Solo per oggi sarò piacevole. Avrò cura del mio aspetto, vestendomi possibilmente cogli abiti di sempre, parlerò a voce bassa, sarò cortese, generosa di lodi, non criticherò gli altri, né li incolperò di nulla e non cercherò di disciplinare né di migliorare nessuno.
7. Solo per oggi cercherò di vivere soltanto questa giornata senza affrontare tutti i problemi della mia vita in una volta sola. Per dodici ore posso ben fare cose che mi spaventerebbero se dovessi farle per tutta la vita.
8. Solo per oggi avrò un programma. Scriverò ciò che penso di fare ogni ora. Forse non lo seguirò esattamente, ma ne avrò uno. Ciò eliminerà due parassiti, la fretta e l’indecisione.
9. Solo per oggi avrò una mezz’ora tranquilla tutta per me e mi rilasserò. In questa mezz’ora a volte penserò a Dio, al fine di ottenere una prospettiva migliore della mia vita.
10. Solo per oggi non avrò paura, soprattutto non voglio aver paura di essere felice, di godere di ciò che è bello, di amare e di credere che coloro che amo mi amino.

Scritto da Sybil F. Partridge nel 1916 e pubblicato nel 1951 nel libro How To Stop Worrying, And Start Living di Dale Carnegie

Un abbraccio di Luce

ANTHONY DE MELLO
EDIZIONI PAOLINE
Titolo originale dell'opera: Call to Love - Meditations
1991, Gujarat Sahitya Prakash, Anand, India

"Quale vantaggio avrà l'uomo
se guadagnerà il mondo intero
e poi perderà la propria anima?"
Mt 16,26





Rifletti sulla sensazione che provi quando una persona si complimenta con te, quando vieni approvato per quello che hai fatto, quando vieni accettato per quello che sei, quando vieni lodato.
Ripensa, poi, da un altro punto di vista, alla sensazione che senti insorgere dentro di te davanti a un tramonto o a un'aurora, davanti alla natura in generale, o quando leggi un libro o assisti a una proiezione che ti prende completamente. Rifletti su queste sensazioni e mettile in paragone con quanto hai provato quando sei stato lodato. Ti renderai conto che quest'ultimo tipo di sensazioni deriva da una "autoglorificazione ", da una" autopromozione": sono sensazioni esteriori; le sensazioni invece di cui abbiamo parlato prima derivano da una " autorealizzazione ": sono sensazioni dell'anima.Veniamo a un'altra differenza: ripensa alla sensazione che provi quando hai successo, quando riesci in qualcosa, quando sei arrivato ai vertici, quando vinci una gara, o  una scommessa, o una discussione.Confronta ora questa sensazione con la gioia che provi, per esempio, quando realmente sei soddisfatto del tuo lavoro, un lavoro che realmente ti prende tutto, che ti tiene occupato in continuazione. E, anche in questo caso, nota la differenza tra la prima sensazione, che è esteriore, e la seconda, che è dell'anima.Un'altra differenza ancora: ricorda quale sensazione provavi quando avevi in mano il potere, quando eri tu il capo e la gente guardava a te e prendeva da te gli ordini, quando cioè eri popolare.E a questa sensazione esteriore opponi la sensazione di intimità, di affiatamento che hai provato quelle volte in cui realmente ti sei sentito bene in compagnia di un amico, o in una brigata spassosa e spensierata. A questo punto, cerchiamo di capire la vera essenza delle sensazioni esteriori che derivano non dall'autorealizzazione, ma dall'autoglorificazione. Non si tratta di sensazioni naturali: esse sono inventate dalla società e dalla cultura in cui siamo inseriti per renderci produttivi e per poterci controllare. Queste sensazioni non ci danno quella pienezza e quella felicità che sentiamo insorgere in noi quando contempliamo la natura o quando godiamo della compagnia di un amico o del lavoro che stiamo facendo: sono sensazioni che mirano a produrre scalpore, ebbrezza, e hanno come risultato il... vuoto.Osserva quello che è il corso di una tua giornata o di una tua settimana e rifletti: tra le azioni che vengono da te compiute, tra le attività in cui ti impegni quante si possono dire immuni da questo desiderio di gesti sensazionali, di eccitazioni, da questo desiderio di attenzione, di plauso, di fama, di popolarità, di successo o di potere?Adesso da' un'occhiata alla gente che ti sta attorno: trovi forse un'unica persona che non sia alla ricerca di queste soddisfazioni terrene, una persona che non ne sia dominata, che non ne sia affamata, che consciamente o inconsciamente non spenda un solo attimo della propria esistenza senza cercarle? Dopo aver visto tutto questo capirai come la gente cerchi di guadagnare il mondo intero, con il risultato di perdere la propria anima. Ecco, la gente vive una vita vuota, una vita senz'anima.

Per concludere, una parabola della vita, su cui riflettere.
Un gruppo di turisti, comodamente seduto su un pullman, attraversa un paesaggio a dir poco smagliante: laghi, montagne, prati e fiumi. Ma le tendine ai finestrini sono abbassate e i passeggeri, completamente ignari di ciò che sta fuori dal pullman, passano tutto il tempo a spettegolare su chi merita di andarsi a sedere nei posti davanti, su chi sta facendo più bella figura, su chi è più rispettabile fra tutti. E così avanti..., e arriva la fine del viaggio…

Riflessioni personali:
 Essere o avere diceva Erich Fromm qualche tempo fa…
Essere o apparire dico io oggi…
Apparire…qual’ è il suo vero significato?
qualche dizionario dice: "dare una certa impressione visiva…"
Ma io credo che apparire significhi vivere la vita che gli altri ci impongono attraverso regole scritte e non scritte (da uomini e quindi… inesorabilmente fallaci …)
significa quindi non vivere la propria vita, appunto non Essere se stessi ma essere come gli altri ci vogliono, cioè, in un unica parola, "APPARIRE"
MA ATTENZIONE: GLI ALTRI NON C'ENTRANO NULLA!!!
GLU UNICI RESPONSABILI SIAMO NOI E NESSUN ALTRO (gli altri sono solo strumenti attraverso i quali dobbiamo imparare o ricordare...) NOI CHE VIAGGIAMO BENDATI ALL'ESSENZA DELLA VITA, NOI CHE PER APPARIRE SACRIFICHIAMO SULL'ALTARE DELLA MATERIA LA VOCE DELLA NOSTRA ANIMA CHE CI IMPLORA DI ESSERE!!! NOI CHE AMIAMO SOLO GRATIFICARE L'EGO...
...che desolazione…SVEGLIA!!!  - Prima che arrivi la fine del viaggio…
- DALL'ESSERE VERSO IL DIVENIRE... -

 Un abbraccio di Luce
Giuseppe Bufalo  
              http://lucideimaestri.altervista.org           

«La vita non è che la continua meraviglia di esistere!» (R. Tagore)